Video (impostare visualizzazione HD) del recente campo scuola in Umbria (Norcia, Marmore, Parco Nazionale Monti Sibillini).
5 minuti di video (impostare visualizzazione HD) per raccontare l’esperienza di un fantastico campo scuola, uno dei tanti realizzati in questo periodo. Tre giorni nel sole tra mare, montagna ed enogastronomia, le peculiarità di uno splendido territorio qual è quello delle Marche.
Concluso positivamente un altro campo scuola naturalistico in Umbria; come ogni anno, dal mese di marzo prendono il via i campi scuola naturalistici per le scuole a cui lavoro come collaboratore (guida) e organizzatore insieme alla Cooperativa ambientale Climax; tra le varie mete proposte, Norcia (PG) permette la visita e lo studio dell’ambiente appenninico, nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, con svariate attività possibili, sia naturalistiche che artistico/culturali.
La base del campo è sempre rappresentata dalla città di Norcia ma il viaggio è iniziato con la visita ad un’altra celebre attrazione umbra: le Cascate delle Marmore.
È un luogo che ha, oltre al fascino intrinseco dei salti d’acqua e delle rapide, un’importanza naturalistica di alto livello. Il bosco umido con le sue peculiarità e gli edifici di travertino sono solo alcuni degli aspetti naturalistici che i ragazzi hanno potuto osservare e studiare, il tutto in una cornice mozzafiato.
I restanti giorni sono stati dedicati alle visite di luoghi molto importanti, nonché bellissimi, per i loro contenuti naturalistici; alle “Marcite” di Norcia, Sito di Interesse Comunitario (SIC), è stata svolta l’ attività di valutazione della qualità delle acque, facendo riferimento a bioindicatori come i macroinvertebrati acquatici che i ragazzi hanno scovato con le loro mani nei torrenti, osservato al microscopio e catalogato; è seguito un inquadramento della flora e fauna dell’area con riconoscimento delle specie più importanti.
Se si soggiorna a Norcia, non deve mancare una visita ai Piani di Castelluccio, altopiani carsici di fondamentale importanza naturalistica e paesaggistica; in questi magici ambienti non è stato difficile catturare l’attenzione degli studenti che, affascinati dalla realtà che li circondava, erano continuamente stimolati a scoprire le caratteristiche biologiche e geologiche del luogo; contestualmente abbiamo realizzato un laboratorio di fotografia che ha permesso ai ragazzi di cimentarsi in una disciplina che li aiuta ad osservare ciò che troppo spesso sfugge loro.
Una speciale uscita notturna è stata dedicata alla ricerca dei rapaci notturni; sotto una splendida luna piena, i ragazzi hanno potuto ascoltare e riconoscere con, il nostro aiuto, i versi di alcuni esemplari appartenenti a questo meraviglioso gruppo di uccelli; in quella serata, l’Assiolo era particolarmente ispirato.
Hanno completato il campo, una visita ai boschi misti della Forca di Ancarano in cui è stato svolto un completo studio dell’habitat con approfondimenti sia sulla vegetazione, con osservazione e riconoscimento delle specie botaniche, che sulla fauna con ricerca di tracce di mammiferi e uccelli nonché osservazione/riconoscimento degli insetti presenti. Infine, prima di concludere il campo scuola, una visita storico/culturale alla città di Norcia per fornire agli studenti un quadro completo della realtà in cui hanno soggiornato.
© Tutti i diritti riservati – Stefano Properzi
Lo studio e il lavoro applicato delle Scienze Naturali abbraccia in toto la molteplicità biologica e inorganica del nostro Pianeta, fornendo gli elementi essenziali per la comprensione dei meccanismi ecologici e geologici, assolutamente interconnessi, che sono alla base delle manifestazioni naturali che osserviamo e delle quali facciamo parte ricoprendo un ruolo di primo piano. Non è una novità che il Pianeta Blu si trovi sotto pressione negli ultimi secoli, per via dell’impronta ecologica pesantemente calcata da un essere vivente che, per quanto brillantemente raziocinante, attua ed ha attuato azioni profondamente deleterie sulla pellicola terrestre. In questo difficile contesto, le Scienze Naturali occupano un ruolo di importanza cruciale per arginare la pericolosa esondazione culturale in atto da decenni che rischia di condurre verso l’asfissia il patrimonio naturale del nostro mondo, spezzando in modo permanente i già delicati equilibri che lo caratterizzano. Educare è un compito imprescindibile del Naturalista, ma educare a cosa? Non basta far amare un buffo animale o una coloratissima pianta affinchè venga compresa l’importanza di tutti i protagonisti sulla scena per ambire ad una soddisfacente conservazione dell’ambiente ma è necessario educare al rispetto dell’Uomo. Perché si raggiungano obiettivi concreti, è necessario che Esso limiti il suo egoismo, in quanto conservare la Natura significa rispettare in primo luogo la specie umana ed impegnarsi nel raggiungimento di obiettivi che non aumentano l’ego personale, ma aiutano altri simili e soprattutto le generazioni a venire, a beneficiare dei nostri stessi diritti e piaceri. Educare alla Natura è anche Filantropia.
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